Le versioni della mezza noce (Giulio Perrone Editore)

Metropolitana di una grande città. Un uomo, nell'ora di punta, intreccia le mani contro il petto, poi, di colpo, un rumore secco. Molti passeggeri si voltano. Ma lui, non curandosene, si fruga il palmo della mano e porta alla bocca il gheriglio di una noce.

Una ragazza dai pensieri troppo fitti intorno agli occhi non riesce a distogliere lo sguardo. Una donna anziana con un medaglione troppo pesante smette per un istante di desiderare un posto a sedere. E un uomo calcato nel bavero del suo soprabito osserva assorto ogni gesto del bizzarro passeggero. Un'altra noce viene aperta e consumata. Ma, a uno scossone del treno, da quelle mani scivola in terra un mezzo guscio. I tre personaggi seguono quel breve volo, e nel tragitto, i loro occhi di sfuggita si incontrano, prima che la mezza noce inspiegabilmente sparisca.
Comincia così la sfida insieme letteraria e filosofica di questo romanzo d'esordio della giovane e promettente Annalisa Maniscalco: raccontare le tre vite, quella della ragazza che voleva essere un'ombra, dell'uomo con l'impermeabile e della donna con la catenina, e intrecciare a questo dettato narrativo anche la vita alternativa che ogni personaggio cuce addosso agli altri personaggi, immaginandola sulla scorta di gesti spiati dalla finestra, di brevi frasi scambiate nello spazio d'attesa tra il rosso e il verde di un semaforo.
Un affascinante gioco di specchi, con un ritmo narrativo sempre incalzante, che dimostra come davvero possiamo essere in ogni momento uno, nessuno e centomila a seconda degli occhi che ci guardano e ci inventano.

 

Booktrailer di Maria Rosa Mazzola
Musica "Vento" di Lorenzo Di Toro